
07 Feb The silent sea
Buongiorno a tutt*, qui è Kure che parla 🥰
Oggi vi porto con me lontani da una terra morente, lontani dalle distese desertiche dove oramai anche i pochi bacini idrici si stanno prosciugando, lontani dal Governo sudcoreano che ha imposto un sistema a caste per l’approvvigionamento dell’acqua rendendola non più un bene pubblico.
Vi porto con me nello spazio, sulla Luna, con la divisione coreana dello Spazio e dell’Aeronautica guidata dalla direttrice Choi, vi porto con me con un gruppo di persone selezionate sotto la guida del capitano Han Yunjae alla Stazione di Ricerca Balhae, vi porto con me alla ricerca di risposte del disastro di 5 anni prima, vi porto con me a recuperare un misterioso campione che potrebbe salvare l’umanità.
The Silent Sea, rilasciata da @netflixit , è l’adattamento del cortometraggio del 2014 The Sea of Tranquility, scritto e diretto da Choi Hang-yong, diluito in otto episodi; il thriller sci-fi è una space-opera nella quale la fantascienza si mescola con azione, mistery e horror.
Il ritmo narrativo di The Silent Sea rispecchia quello tipico delle serie coreane: lento, in grado di creare tensione e suspence, ma rischiando di perdere l’attenzione degli spettatori più abituati ad un ritmo sostenuto e sempre incalzante. Questa caratteristica però, personalmente parlando, è un punto a favore dato che consente al regista di soffermarsi di più sulle emozioni scatenate nei vari personaggi e lasciando a colui che guarda tutto il tempo necessario a capire le motivazioni delle loro azioni e far aumentare l’ansia.
Questa serie è stato un viaggio nei ricordi, mi ha portato quell’ansia che provai durante Alien 2, il mistero intorno al campione e al disastro della stazione di ricerca l’hanno fatta da padrone e mi hanno fatto divorare questa serie.
Se vi piacciono i misteri e i tempi lenti tipici dello stile coreano, ve la consiglio.
Altro punto a favore è il doppiaggio italiano, ottimo a mio parere.
La conoscevate? L’avete vista? 🥰✨